Buongiorno amici di Sestosguardo, nonostante il caldo estivo siamo già in pieno autunno, per la precisione è il 28 settembre…e io quest’anno non ho ancora mangiato la schiacciata con l’uva!!! Grave errore, devo subito correre dalla Belloccia (Forno Conti, per i non sestesi) a prenderne un pezzo. La loro, con un dolce strato di melassa sopra, è senz’altro la mia preferita! 😉
Non tutti saranno d’accordo con me, chi la preferisce più secca, chi più morbida, chi più dolce, chi meno. Certo è che la vera schiacciata con l’uva vuole pochi, e poveri, ingredienti. Cliccando sulla gustosissima foto, che ho preso in presitito dal blog Profumi in cucina, troverete una buona ricetta della Stiacciata coll’uva! 😉
Si legge su wikipedia che il pan coll’uva è un dolce tipico della Toscana, in particolare delle province di Firenze e Prato, ma diffuso anche in alcune aree dell’entroterra della provincia di Grosseto, dove è denominata schiaccia con l’uva.
È un dolce di origine povera, che un tempo veniva cucinato al tempo della vendemmia per le sagre contadine e le sue modeste origini sono ben testimoniate dalla semplicità degli ingredienti: pasta da pane, olio d’oliva, zucchero ed uva nera. Per quest’ultima, la tradizione vuole che si usi solo la varietà canaiola, dai chicchi piccoli e con molti semi (era una qualità inferiore, poco adatta alla vinificazione), anche se questa sta lentamente scomparendo dai vitigni toscani.
Forse non tutti sanno che la schiacciata con l’uva è un PAT – prodotto agroalimentare tradizionale italiano. I PAT sono i prodotti inclusi in un apposito elenco, predisposto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con la collaborazione delle Regioni. Naturalmente tra tutte le regioni quella che detiene il maggior numero di prodotti agroalimentari è proprio la Toscana…che ve lo dico a fa’??? 😀
E ora, con l’acquolina in bocca, vi lascio con la ricetta della schiacciata con l’uva del forno Panzenzero di Calenzano, che non ho mai assaggiato ma, a giudicare dal video, sembra buonissima! 😉